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venerdì 5 ottobre 2012

Review - MORTAL KOMBAT IX


Mortal Kombat è stato probabilmente il primo gioco di combattimento ad incontri in grado di rivaleggiare apertamente con Street Fighter e allo stesso tempo di cercare di rivolgersi ad un pubblico decisamente più adulto e capace. Le sue prime iterazioni comportavano infatti sia una forte pianificazione nell’uso del sistema di combattimento sia una concezione della lotta come qualcosa di non scenografico e “sportivo” ma immediato, cattivo e carnale. Dopo un’era PlayStation 2 butterata da spin-off incoerenti ed episodi in 3D di qualità sempre più infima, il cui fondo si è avuto proprio con il precedente Mortal Kombat Armageddon, le speranze e le intenzioni erano quelle di risollevare dopo un decennio di buio una serie indelebile e influente. Questa motivazione ha generato un titolo fedele a se stesso, rimodernato e, è bene dirlo subito, caratterizzato da un livello di violenza altissimo e quindi assolutamente da sconsigliare al pubblico minorenne, nonostante l’impostazione fumettosa e inverosimile.

martedì 2 ottobre 2012

Review - DRAGON QUEST L'ODISSEA DEL RE MALEDETTO



Contrariamente a quanto pensano in molti, il gioco di ruolo giapponese (JRPG) non è nato da Hironobu Sakaguchi e dalla sua creatura Final Fantasy. Il vero artefice della nascita di tale genere è bensì Yuji Horii, il padre della serie di Dragon Quest. Iniziata sul NES e chiamata inizialmente Dragon Warrior, essa proponeva un tipo di gioco che fin dalle primissime istanze si confermava come qualcosa di diverso, di seminale. Totalmente senza vincoli al di fuori del salvataggio, ma per questo ostile e inappellabile nei confronti dell’utente, obbligava l’utente alla sublimazione assoluta nel percorso di crescita e autoperfezionamento fisico e spirituale per fargli sconfiggere il potente e malvagio DragonLord. Ci sarebbero voluti diciassette anni e quattro generazioni videoludiche prima che un capitolo della saga (l’ottavo) venisse pubblicato in Europa. Dragon Quest VIII: Journey of the Cursed King, questo il nome del prescelto, vide la luce nel 2006 su una PlayStation 2 a un passo dalla pensione, spogliato per ovvi motivi del numero sulla copertina.


lunedì 1 ottobre 2012

Review - WAY OF THE SAMURAI 3


Da qualunque parte soffi il vento, dirigersi su di un genere esplicitamente di nicchia è, specialmente nel mercato videoludico, ben più di una scommessa. Per certi versi, sarebbe come puntare gli stipendi di una intera azienda sul tiro di dadi al tavolo da gioco o bluffare clamorosamente giocando a poker. E il rischio ovviamente è troppo grande per cercare di portarlo fuori dal contesto originario da dove è nato, è una cosa che sa quasi di follia, di anticapitalismo, di soldi buttati al fuoco. Anche se in contesti come quello anglosassone e americano questa potrebbe sembrare una considerazione teatralmente esagerata, l’idea di portare in Europa un gioco come Way of the Samurai 3 potrebbe farci pensare che di esagerato non c’è assolutamente nulla.



domenica 30 settembre 2012

Review - LUPIN LA MORTE ZENIGATA L'AMORE



La consuetudine di convertire proprietà intellettuali famose o particolarmente di successo in videogiochi è qualcosa che è sempre accaduta. La vera e propria consuetudine si è però sviluppata decentemente solo alla fine della precedente generazione di console, quando i produttori cinematografici statunitensi ne hanno compreso il potenziale per allargare la fetta di utenza anche a chi giocava oltre che andare al cinema. Ma ovviamente non è solo il cinema ad essere oggetto di queste conversioni, per quanto sia il mezzo più comune: il Giappone, grazie al suo sconfinato patrimonio d’animazione, porta regolarmente sulle console tie-in di tutti i tipi, di cui esportazioni al di fuori del loro mercato si contano sulle dita di una mano. Uno di questi è proprio Lupin La Morte, Zenigata L’Amore, gioco tratto dalla celeberrima serie animata sul famoso ladro gentiluomo. Una sorta di mosca bianca all’interno del panorama videoludico italiano ma che, sorprendentemente, ha ricevuto un trattamento con i guanti bianchi.