Le premesse scatenate da quel primo, epico teaser trailer
con il tema portante corale cantato in una lingua ancora incomprensibile al
mondo intero non potevano apparire più ovvie: il quinto capitolo della saga The Elder Scrolls aveva compulsive manie
di grandezza. Voleva prendere tutto quello che la saga era stata fino a quel
momento ed elevarlo a nuova tavola periodica degli elementi del gioco di ruolo
perfetto. Undici mesi dopo quel trailer, undici mesi che sono sembrati più lunghi
dei cinque anni passati da Oblivion,
esattamente l’11 Novembre 2011, The Elder
Scrolls V: Skyrim fu finalmente a disposizione di tutti i videogiocatori. Undici
mesi e cento ore di gioco dopo, se ne può tentare un’analisi.
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In questo blog vengono espresse OPINIONI e preferenze, come tali PERSONALI e non necessariamente imparziali: e si è perfettamente liberi di farlo, essendo questo, nonostante il nome possa trarre in inganno, uno spazio personale, no profit, e gentilmente fornito da Blogger e Blogspot.
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venerdì 19 ottobre 2012
martedì 16 ottobre 2012
Review - ROME: TOTAL WAR
Il generale, dall’alto della propria cavalcatura, osserva l’orizzonte appena velato di nebbia. Davanti a lui si staglia una natura intonsa, dall’aspetto immutabile, fatta di grandi distese di erba dai colori più o meno spenti a seconda della luce e di grandi, spessi alberi conici. Sembra tutto tranquillo, eppure il condottiero sa che in tutta quella tranquillità si nascondono forze ben più annose delle condizioni atmosferiche, delle belve feroci. Si nascondono altri uomini come lui, addestrati e con i suoi stessi obiettivi. La scacchiera è pronta, le pedine si muovono.
Questa è l’essenza di Rome: Total War. Uscito come culmine di un periodo particolarmente ispirato per la Creative Assembly che, dopo aver ottenuto grandi successi con i due predecessori ambientati nel Giappone feudale e nell’Europa medievale, affina e migliora ancora di più la formula della sua personalissima visione degli RTS; elevandola qui a vero punto di non ritorno del genere.
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