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sabato 13 aprile 2013

Recensione - SAMURAI WARRIORS 2


Ci sono generi che attecchiscono dove non ci si aspetta, vuoi per il pessimismo vuoi per il fascino del “mondo lontano”. Uno di questi è proprio il Mosou, che in quasi tre generazioni di console si è ritrovato a riscuotere più successo in Europa che in America, tanto da spingere gli artefici all’esportazione sistematica anche degli spin-off. Ecco quindi che nel 2006, puntuale, arriva anche in questo continente Samurai Warriors 2. A seguito del successo del primo capitolo, la Koei si adoperò un’ultima volta per svilupparne un seguito che, sebbene sia arrivato su Playstation 2 quasi fuori tempo massimo rispetto al ciclo vitale della console stessa, non manca di mostrare i muscoli.
L’anno è il 1570 e le isole del Giappone sono in subbuglio: da decenni l’Imperatore ha perso ogni autorità e i feudatari si battono per ottenere il posto di Shogun, il primo generale del Paese. Dopo trent’anni di lotte, la rosa degli aspiranti dominatori assoluti si è ristretta da 300 a 25: è ora della resa dei conti.