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martedì 16 ottobre 2012

Review - ROME: TOTAL WAR


Il generale, dall’alto della propria cavalcatura, osserva l’orizzonte appena velato di nebbia. Davanti a lui si staglia una natura intonsa, dall’aspetto immutabile, fatta di grandi distese di erba dai colori più o meno spenti a seconda della luce e di grandi, spessi alberi conici. Sembra tutto tranquillo, eppure il condottiero sa che in tutta quella tranquillità si nascondono forze ben più annose delle condizioni atmosferiche, delle belve feroci. Si nascondono altri uomini come lui, addestrati e con i suoi stessi obiettivi. La scacchiera è pronta, le pedine si muovono.
Questa è l’essenza di Rome: Total War. Uscito come culmine di un periodo particolarmente ispirato per la Creative Assembly che, dopo aver ottenuto grandi successi con i due predecessori ambientati nel Giappone feudale e nell’Europa medievale, affina e migliora ancora di più la formula della sua personalissima visione degli RTS; elevandola qui a vero punto di non ritorno del genere.




Il periodo storico scelto è quanto di più denso ci possa essere: dalla Prima Guerra Punica alla morte di Augusto. In questo contesto potremo controllare pressoché quasi tutte le grandi civiltà antiche e condurle alla vittoria o alla rovina, attraverso una gestione sia militare che civile della fazione, suddivise in due fasi distinte. Il gioco, abbandonato completamente il gusto essenziale e scevro di dettagli delle precedenti iterazioni, offre una visuale in 3D dell’Europa e del Nord Africa, su cui alloggiano le province e si muovono i pezzi. Spetterà al giocatore decidere dove reclutare e muovere truppe e agenti (diplomatici, spie e assassini), cosa costruire e dove, con chi entrare in guerra e come far quadrare i conti. A queste decisioni di lungo periodo, strutturate a turni di sei mesi virtuali ciascuno, si affiancano le decisioni tattiche, prese in tempo reale. Le battaglie infatti si svolgono su di una porzione “ingrandita” della mappa strategica, dove va risolto lo scontro tra due o più eserciti, sia esso campale o d’assedio. Le truppe si comandano in formazioni e non in singoli soldati, e grazie a tale espediente è pressoché obbligatorio adottare tattiche complesse e conoscere il terreno e le sue caratteristiche, punti di forza e debolezze degli uomini che si comandano, garantendo grandissima profondità oltre che divertimento e pensiero laterale. Se tutto questo non vi basta, sappiate che generali e familiari svilupperanno vizi e virtù nel corso della partita, che la scoperta e l’utilizzo delle tecnologie sarà organizzata secondo eventi storici e che ci sarà anche da fare attenzione non solo ai barbari ma anche alle pestilenze.


La grafica, per i tempi in cui era uscito, era semplicemente spaventosa: le battaglie coinvolgono attraverso migliaia di soldati, il potente zoom permette di osservare i ricchi, minuziosi dettagli di ciascuno di loro, si vedono gli ufficiali sfoggiare grandi elmi decorati, le corazze dei legionari rilucere al sole, i fili d’erba che si agitano al vento. Le animazioni, per la prima volta tutte realizzate con il motion capture, sono assolutamente eccellenti: i legionari che lanciano il pilum, la cavalleria pesante che travolge la fanteria, i generali che ordinano la carica con le lame al vento. Il tutto si muove con una fluidità assoluta e con un’ottima scalabilità, che permette di farlo girare su pressoché qualsiasi macchina. Il fatto che tale motore grafico sia stato utilizzato come base per la ricostruzione documentaristica di famosi episodi bellici del mondo antico ne rafforza e conferma le potenzialità didattiche. Stilisticamente, il titolo è lussureggiante: i dettagli artistici mettono in scena un mondo antico vivo e pulsante, fatto di colori vivaci, mura ciclopiche, foreste infinite. C’è qualche eccessivo riciclo di elementi e truppe per quanto concerne le civiltà orientali, ma nel complesso la caratterizzazione totale è molto buona.
Musicalmente magnifico: la colonna sonora di Jeff Van Dyck alterna cupe e tempestose atmosfere orchestrali a temi dinamici di archi supportati da cori e rullanti militari, per finire anche in una commovente ballata in voce femminile durante i riconoscimenti.

La versione distribuita qui è totalmente localizzata in lingua italiana e anche qui la promozione è piena: la qualità della traduzione è altissima, attenta nella traduzione dei termini specifici con richiami latini e correzione di alcuni errori storici presenti nell’originale inglese, affiancato da un doppiaggio inappuntabile, fatto sfruttando i migliori professionisti della scuola di Milano.
La longevità semplicemente non si conta: una volta vinta la campagna imperiale con una delle tre fazioni romane inizialmente selezionabili, si potranno scegliere le civiltà sconfitte e partire con esse alla conquista del mondo. A questo si aggiungono le battaglie storiche, quelle personalizzate e due espansioni vendute separatamente, una su Alessandro Magno e un’altra sulle invasioni barbariche, oltre che alla sterminata comunità di mod sviluppate negli anni dagli appassionati.


Difetti? Sorprendentemente, sono molto pochi. E’ da segnalare la presenza di sporadici bug, ormai pressoché tutti corretti dagli aggiornamenti, e alcune scelte stilistiche che non piaceranno agli storici duri e puri, come certe civiltà mal bilanciate e un paio di grossi anacronismi, spiegabili ma non perdonabili dal fatto di voler creare prima di tutto un wargame divertente e solo dopo un documentario. Le battaglie navali, per motivi tecnici, vengono calcolate dal computer senza alcuna influenza da parte del giocatore, che può delegare a tale risoluzione automatica anche le battaglie di terra. Tale soluzione non è però propriamente affidabile, visto che il programma non è abbastanza raffinato specialmente sul numero di perdite, limitandosi solamente a togliere una certa percentuale di uomini ad ogni unità. Il sistema funziona comunque alla perfezione anche nonostante alcune mancanze da un punto di vista della gestione diplomatica e molti snellimenti nell’ambito prettamente di simulazione politica che non passeranno inosservati ai puristi.


Rome: Total War è semplicemente il miglior gioco mai realizzato dalla Creative Assembly. La sua grande immersività, la grandiosa grafica interamente poligonale, le opzioni tattiche e l’accessibilità lo rendono un perfetto compromesso tra il novizio e l’esperto, tra l’occasionale e l’appassionato. Da qui in poi si sarebbe solamente affinata una meccanica il cui seme definitivo è contenuto del tutto nei tre gigabyte di codice qui esaminati. Il voto tiene conto del periodo in cui il gioco è uscito e dell’impatto che tale prodotto ha avuto nella comunità videoludica, oltre che, ovviamente, dell’opinione personale del recensore. Ma a scanso di tutte queste speculazioni, di tutti questi equivoci e di tutte le inutili e lesive critiche sulla sua vecchiaia e sui suoi limiti, non si può non condividere che, a prescindere dai gusti personali, gli strategici in tempo reale fanno tappa obbligatoria qui.


Voto: 95/100


Cavaliere Bardo 16/10/2765

Scheda Tecnica

Casa SEGA | Sviluppatore: The Creative Assembly | Distributore Halifax | Formati Disponibili PC CD-Rom, PC DVD-Rom, Digital Delivery | Formato Esaminato PC CD-Rom, PC DVD-Rom Gold Edition | Prezzo variabile tra € 5 a € 20 | Requisiti Minimi PIII 1 GHz, 256 MB RAM, Scheda 3D GeForce 3, 2.9 GB HD | Requisiti Raccomandati P4 1,8 GHz, 512 MB RAM, Scheda 3D 512 MB | Multigiocatore LAN, Internet con Banda Larga | Età consigliata 12+



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