Ci
sono generi che attecchiscono dove non ci si aspetta, vuoi per il pessimismo vuoi
per il fascino del “mondo lontano”. Uno di questi è proprio il Mosou, che in
quasi tre generazioni di console si è ritrovato a riscuotere più successo in
Europa che in America, tanto da spingere gli artefici all’esportazione
sistematica anche degli spin-off. Ecco quindi che nel 2006, puntuale, arriva
anche in questo continente Samurai
Warriors 2. A seguito del successo del primo capitolo, la Koei si adoperò
un’ultima volta per svilupparne un seguito che, sebbene sia arrivato su
Playstation 2 quasi fuori tempo massimo rispetto al ciclo vitale della console
stessa, non manca di mostrare i muscoli.
L’anno
è il 1570 e le isole del Giappone sono in subbuglio: da decenni l’Imperatore ha
perso ogni autorità e i feudatari si battono per ottenere il posto di Shogun,
il primo generale del Paese. Dopo trent’anni di lotte, la rosa degli aspiranti
dominatori assoluti si è ristretta da 300 a 25: è ora della resa dei conti.
Pianifica
le mosse, segui la battaglia. Dopo aver scelto uno degli ufficiali (all’inizio
solo 5, ma completando le missioni se ne sbloccheranno altri fino ad un totale
di 28) ci ritroveremo a vivere la storia dal suo punto di vista attraverso una
serie di scenari consecutivi di numero variabile da 5 a 7. La narrazione si
consumerà attraverso sequenze in computer grafica e intermezzi testuali, che
aiuteranno anche con l’uso di date a contestualizzare la singola storia in
mezzo alle altre.
L’approccio
alla battaglia è cambiato completamente: adesso il giocatore non è più libero
di aggirarsi per l’ambiente picchiando gente a caso, ma è obbligato a
strettamente a seguire gli avvenimenti di ciascuno scenario, e il non farlo si
paga sempre caro. Quindi ci vedremo impegnati a scortare o a salvare degli
alleati, a proteggere macchine d’assedio o aggirare lo schieramento nemico.
Samurai Warriors 2 porta una nuova
prospettiva al genere mosou attraverso un livello di difficoltà riallineato
verso l’alto ed un gameplay più raffinato, non basato sulla complessità delle
combinazioni ma sul calcolo delle sequenze di colpi e sull’uso della schivata
tramite tasto dorsale. La truppa comune è ovviamente catatonica, ma perlomeno
sono resistenti e dannosi quando colpiscono; gli ufficiali, oltre ad essere
egualmente dannosi, hanno un proprio attacco mosou a disposizione che complica
la sfida. L’incedere quindi potrebbe risultare piuttosto frustrante specie per
un personaggio agli inizi, in quanto il bagaglio di equipaggiamenti e l’esperienza
accumulata non è trasportabile da una campagna all’altra, ad eccezione delle
cavalcature e delle varie “guardie del corpo” reclutabili sempre al negozio. A
tratti potrebbe risultare frustrante, ma il poter salvare la partita in ogni
momento lima un po’.
Tecnicamente
il prodotto in questione è davvero pregevole: la Koei dimostra di essere ormai
esperta nello sviluppo su PlayStation 2, esibendo grandi quantità di elementi a
schermo, linea dell’orizzonte vasta e senza più il fastidioso “effetto nebbia”,
animazioni ispirate ed un impiego continuo di texture dettagliatissime per ogni
elemento, con un motore che, soprattutto, gestisce tutto con una fluidità
assoluta. Le ambientazioni sono a malapena accettabili, è vero, ma nella
concitazione della battaglia non balzano per niente all’occhio grazie ad un
design curatissimo, che gioca con la moderata fantasia dei vari protagonisti e
la tensione iperrealistica degli ufficiali e dei soldati comuni.
Particolarmente azzeccati in tal senso sono proprio lo studio dei simboli dei
vari clan (tutti storicamente accertati) ed il look di protagonisti quali
Yukimura Sanada e Akechi Mitsuhide.
Il
sonoro si attesta ugualmente su buoni livelli, vivendo di una curiosa simbiosi
di strumenti tradizionali giapponesi, tastiere e campionature ritmiche dance.
Da segnalare la qualità dei temi di apertura e chiusura, dove si abbandona la
componente dance per un’orchestrale sintetizzato.
Peccato
che la qualità del doppiaggio inglese non sia delle migliori: a parte un paio
di voci, gli attori non sono molto distinguibili l’uno dall’altro, e la qualità
della recitazione, a volte davvero gonfiata, è decisamente ripetitiva e senza
slanci.
La
longevità invece è di ottimo livello, grazie a una grande quantità di
campagne che vanno giocate ed esplorate più volte per potenziare i personaggi e
scoprire scenari segreti. Interessante poi la presenza di una modalità
Sugoroku, che fonde il gameplay di gioco con la struttura dell’omonimo gioco
giapponese simile al backgammon.
Un
classico dei mosou, insomma, che ha influenzato su più livelli tutti i capitoli
successivi a prescindere dall’ambientazione. I difetti evidenti della serie
sono sempre presenti, ma preso per quello che è rimane davvero un riuscito
action nonché un pezzo importante di storia del genere mosou. Da provare
assolutamente per i fan, per gli altri un acquisto da ponderare.
Voto: 79/100
Scheda Tecnica
Casa
Koei | Sviluppatore: Omega Force | Distributore Koei | Formati Disponibili PlayStation 2, PC | Formato Esaminato PlayStation 2 | Prezzo N. D. | Specifiche tecniche 272 KB Memory Card, Compatibile controller
analogico con vibrazione, | Lingua Inglese
(testo a schermo, sottotitoli e parlato) | Multigiocatore Cooperativa da 2 a 4 giocatori (Multitap
richiesto per i 4 giocatori) | Età consigliata 12+
salve, avrei una domanda da porre riguardante la lingua del gioco. Anche se il gioco è stato rilasciato nel nostro paese non è presenta la lingua italiana? mi spiego meglio. I sottotitoli e le schermate come modalità storia, libera, opzioni ecc sono tutte scritte in inglese? nel gioco i sottotitoli sono in italiano o in inglese?
RispondiEliminaSalve! No, purtroppo la lingua italiana non è presente, il gioco è completamente in inglese tanto nei testi a schermo quanto nel parlato.
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