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mercoledì 5 dicembre 2012

Recensione - DARKSIDERS II


Il coraggio dell’esordiente è un’arma a doppio taglio. Se da un lato c’è chi apprezza l’audacia, dall’altro c’è chi è estremamente diffidente nei confronti dell’inesperienza. Arrivato a gennaio del 2010, quasi ad inaugurare simbolicamente quello che è stato definito come “l’anno d’oro dell’action”, il primo Darksiders si dimostrava in barba a tutti i pareri diffidenti come un titolo preciso, appassionato e competente, nonostante alcune evidenti lacune di bilanciamento e progettazione generale. Dopo due anni di cantiere e un nuovo patrocinio del rinomato fumettista Joe Madureira, ecco qui che THQ porta sugli schermi il sequel.




Mentre Guerra è sotto processo da parte dell’Arso Consiglio, suo fratello Morte è alla ricerca disperata di un modo per dimostrare la sua innocenza. Per farlo, si mette in marcia nei reami di mezzo del Velo, dove va ad incontrare il sibillino Padre Corvo. Questi gli rivela che per scagionare suo fratello Morte deve far rinascere l’Umanità estinta. Quando però il Cavaliere chiede di accedere all’Albero della Vita il vecchio non si dimostra collaborativo e dopo essere stato sconfitto in combattimento lo spedisce con l’inganno nel Mondo della Forgia.
La trama di questo nuovo episodio, in pieno rispetto della propria natura di midquel, parte dall’oltremodo originale incipit del precedente capitolo per approfondire ulteriormente mitologia e l’universo narrativo. C’é qualche cameo dei vecchi personaggi, ma in linea di massima la concentrazione è pressoché tutta sulle nuove entrate, specialmente su Morte. Pacato, un filo sprezzante ma molto saggio, il Cavaliere si dimostra come caratterialmente molto ben disegnato, oltre che come un perfetto filo conduttore di giocato ed eventi. La conseguenza è che la trama in sé ci mette tempo per decollare, e quando finalmente vi riesce sono già trascorsi due terzi di gioco, che portano ad un finale che sembra veramente troppo affrettato.


Tuttavia il gameplay compensa decisamente queste lacune. Chiunque abbia un po’ di esperienza videoludica non farà fatica a ritrovare in Darksiders II l’impostazione di tutti i The Legend of Zelda, rielaborati ovviamente in chiave apocalittica. Morte quindi si controlla con visuale in terza persona in un’ambientazione aperta, i cui luoghi principali sono le città e i dungeon. Nelle prime sarà possibile comprare armi, oggetti ed equipaggiamenti utilizzando il denaro trovato negli scrigni o lasciato cadere dai nemici, introducendo così un contorno ruolistico (con tanto di punti esperienza) ben fatto e non troppo invadente.
I dungeon saranno invece i livelli di gioco, da risolvere e ripulire da trappole e mostri. In tal senso il sistema di combattimento si dimostra come studiato in maniera intelligente, visto che si basa non sul numero di premute dei due tasti d’attacco ma sul ritmo delle stesse per differenziare le varie combo performate da Morte. L’uso delle Falci permette al Cavaliere di essere un combattente molto più aereo e dinamico del fratello Guerra, rendendo l’azione molto fluida, frenetica, appagante ma anche decisamente tattica.
Ma è sulla natura più prettamente adventure che il titolo Vigil spinge. In ogni dungeon che esploreremo ci saranno sempre uno o più enigmi da risolvere obbligatoriamente per proseguire. Semplici all’inizio, man mano che si va avanti e si accumulano poteri e competenze diventeranno sempre più machiavellici, richiedendo quindi una certa dose di pazienza, costanza e un filo di creatività. Molto piacevoli anche se non indimenticabili le sezioni di platforming puro, dove il protagonista si esibisce in una serie di acrobazie che affondano le proprie radici in Prince of Persia.


Da un punto di vista grafico le basi sono solide ma non eccezionali. Morte e i comprimari sono ben modellati e texturizzati, mentre il dettaglio sui nemici comuni è invece piuttosto basso. Le ambientazioni, maestose e fantasiose, soffrono però di una mole poligonale poco consistente e di notevoli imperfezioni grafiche quali caricamenti in ritardo delle texture e un vistoso pop-up di elementi di contorno quali il fili d’erba e le ombre. Per contro l’uso delle fonti di illuminazione è veramente eccellente, contribuendo a mascherare efficacemente questi difetti. Da segnalare la presenza di un paio di glitch a riguardo, ma niente di grave e soprattutto niente di incorreggibile.
Il design è invece semplicemente fuori parametro. Joe Madureira spande la sua aura in lungo e in largo, stimolando i creativi di Vigil in personaggi tutti unici e particolareggiatissimi, attingenti a molteplici sostrati culturali. Messa da parte (anche se non dimenticata) l’influenza biblica e fantascientifica, ci si espande verso atmosfere ancora più mitologiche di chiaro stampo norreno, fantasy e gotico. La messa in scena risulta quindi ispirata e convincente, giocante tantissimo sul senso delle dimensioni per produrre anche battaglie contro i boss veramente spettacolari (anche se piuttosto difficili) che meritano davvero di essere ricordate.
Davvero notevole il sonoro, composto dal pluripremiato Jesper Kyd, già noto ai videogiocatori per il suo ottimo lavoro svolto con Hitman e Assassin’s Creed. I pezzi, realizzati con strumenti acustici, cornamuse, corni, fiati ed elettronica, sono veramente atmosferici e mistici. Di orchestrale-epico ce ne è veramente poco ma non se ne sente la mancanza. Molto ben realizzato anche il doppiaggio italiano, sia per il protagonista, dalla voce molto fredda ma spiccatamente ironica, sia per il lavoro di sincronia con il labiale, adattato alla pronuncia delle battute italiane.
Longevità infine ottima: la sola missione principale porterà via venti ore buone, ma a voler completare le missioni secondarie e scoprire ogni segreto ed anfratto delle vaste mappe si arriverà (e molto probabilmente si supereranno) la trentina.


Darksiders II fa quello che ogni bravo sequel deve fare: raddoppia, consolida e migliora ciò che il precedente capitolo aveva creato ed impostato. Ma proprio in questa suo pedissequo lavoro in parte fallisce, prendendo caratteristiche da una parte all’altra senza azzardarsi assolutamente a proporre qualche spunto veramente originale a livello di gameplay. Rimane comunque un prodotto veramente ottimo, assolutamente da giocare per gli appassionati e i giocatori con esperienza e la voglia di qualche sfida di vecchia scuola.


Voto: 84/100


Cavaliere Bardo 4/12/2765


Scheda Tecnica

Casa THQ | Sviluppatore: Vigil Games | Distributore Koch Media | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360, PC (versione scatolata e digital delivery via Steam), WiiU | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 39,90 (PC), € 49,90 (PS3/Xbox 360) | Specifiche tecniche 1 Giocatore, 8 MB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p, 1080i o 1080p | Lingua Italiano (testo a schermo, sottotitoli e parlato) | Multigiocatore Non presente | Età consigliata 16+

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