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sabato 18 maggio 2013

Recensione - TOMB RAIDER (2013)


Da qualche anno a questa parte il reboot è diventato più che una moda. Sembra piuttosto un modo per cercare di rimettere a posto le cose in un tempo di crisi. C’è passato Devil May Cry e adesso si tenta l’iconoclastia, rimettere le mani su una delle IP più delicate quanto anziane della storia, ovvero Tomb Raider. La Square Enix ha affidato il compito alla Crystal Dynamics, i creatori della serie di Soul Reaver e Blood Omen. Quello che ne è uscito è un reboot, diciamolo subito, difficilissimo ma tutt’altro che fallito.


Ricominciamo quindi dal fondo: Lara Croft è una giovincella di 21 anni appena laureata in archeologia, che assieme ad una comitiva di colleghi ed amici ha deciso di andare in cerca di un’isola misteriosa a sud del Giappone di nome Yamatai. Purtroppo il viaggio in nave si conclude con un naufragio e Lara si ritroverà da sola in mezzo all’isola, dove dovrà adattarsi e sopravvivere.
La trama di questo gioco, nonostante non sia particolarmente approfondita in quanto una semplice percorso di ricerca e risoluzione di misteri attorno all’isola, acquisisce un senso inaspettato ed un alto coinvolgimento emotivo grazie al cammino di crescita della nostra Lara, che attraverso tribolazioni tanto crude quanto numerose acquisisce una forza di volontà praticamente infinita, immedesimando il giocatore a prescindere dal gender.


L’ammodernamento del gameplay corrisponde ad una decisa virata nei confronti dell’avventura dinamica a metà tra un Uncharted ed un free-roaming. Dovremo quindi muovere Lara per l’isola alla ricerca del prossimo obiettivo o di missioni secondarie, tutte indicate da un comodo Istinto di Sopravvivenza attivabile con il grilletto sinistro che mostra l’obiettivo o illumina i punti di interesse. Il combattimento invece segue un sistema di copertura automatico, che sfrutta le quattro armi che la protagonista recupererà durante l’avventura. Dinamiche, fluide e dalla regia cinematica sono invece le numerose e spettacolari sequenze scriptate che mostrano Lara che fugge da strutture che crollano o in fiamme. Peccato per i piccoli Quick-Time Events davvero poco rifiniti offrendo poco tempo di reazione.
Ovviamente, un Tomb Raider non avrebbe senso senza qualche bella rovina da esplorare e per fortuna qui non mancano: sparse per la mappa troveremo tutta una serie di tombe da esplorare, ciascuna con un enigma da risolvere per poter accedere al tesoro custodito all’interno. Gli enigmi non sono particolarmente difficili, ma in più di un’occasione ci sarà da lavorare di testa. Tra una scorribanda e l’altra ci imbatteremo in bivacchi dove potenziare la nostra eroina e il suo equipaggiamento tramite i materiali, che raccatteremo esplorando le ambientazioni o sterminando la variegata fauna dell’isola.

Dal punto di vista grafico Tomb Raider è davvero di alto livello. L’isola di Yamatai si mostra foriera di dettagli e larghissimi orizzonti, che spaziano dal forestale all’innevato, all’antica rovina alla baraccopoli, di alto livello anche l’uso delle fonti di illuminazioni e le animazioni dei personaggi, Lara in particolare è modellata e texturizzata in maniera eccellente con delle animazioni veramente liquide. Il titolo Crystal Dynamics ha dalla sua un’atmosfera seria, sporca, scura, tanto cattiva quanto riuscita, capace anche di far saltare sulla sedia in un paio di occasioni. All’atmosfera contribuiscono anche il ricco comparto musicale, non invasivo ma coinvolgente sempre al posto giusto, ed un effettistica di alta qualità con un buon doppiaggio italiano, messo un po’ in ombra da espressioni facciali rozze dei comprimari e la qualità eccellente della traccia originale inglese. Da segnalare l’ottimo lavoro di Benedetta Ponticelli, la doppiatrice di Lara.

Durante la nostra prova siamo arrivati in fondo all’avventura principale con qualche missione secondaria completata (soprattutto le tombe opzionali) in poco meno di 15 ore. La trama principale è talmente coinvolgente a livello emotivo che sarà difficile distogliersi da essa, comunque l’azione coreografata e massiccia riescono a non rendere le sessioni di gioco stancanti, anche se le altre missioni secondarie sparse per l’isola sono purtroppo solo velleitarie e poco coinvolgenti, basate solo sugli oggetti collezionabili. 



Tomb Raider è semplicemente un reboot eccelso. Rispettosi della sua natura originaria i ragazzi di Crystal Dynamics hanno confezionato un gioco completo, coerente e spettacolare, meritevole di essere presente nella collezione di qualunque amante del brand e/o dei giochi d’azione, oltre che uno degli esempi più autentici e genuini di femminismo videoludico, fuori dagli stereotipi e dalle semplificazioni con cui questo media è stato bistrattato per oltre vent’anni. Miss Croft vi sta aspettando sull’isola di Yamatai con una freccia incoccata, e non vi conviene farla aspettare troppo.

Voto: 90/100




Scheda Tecnica
Casa Square Enix | Sviluppatore: Crystal Dinamics | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360, PC | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo 69,90 | Specifiche tecniche 6 MB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720po superiore | Lingua Italiano (testo a schermo e parlato) | Multigiocatore Internet, PSN o XbLA 2-8 giocatori | Età consigliata 18+ | Internet www.tombraider.com |

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