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giovedì 17 gennaio 2013

Recensione - SENGOKU BASARA: SAMURAI HEROES


Di nuovo a parlare di Mosou.
E’ curioso constatare come questo genere sia rimasto per moltissimi anni appannaggio pressoché esclusivo dei suoi creatori, la Koei. La software house nipponica ha infatti prodotto e sviluppato negli anni tutta una serie di spin off e nuove proprietà intellettuali accanto alla serie madre Dynasty Warriors. Si sono esplorate sia parti propriamente storiche sia trasposizioni di anime di successo, alcuni dei quali giunti anche da noi (Hokuto no Ken e One Piece i più recenti). E c’era anche la Capcom nel mucchio.





Siamo alla fine del XVI secolo e in Giappone i feudatari giapponesi si danno battaglia per riempire il vuoto lasciato dall’apparente caduta di Hideyoshi Toyotomi. Tra tutti, i due che più monopolizzano la scena sono Ishida Mitsunari e Ieyasu Tokugawa, destinati ad affrontarsi in uno scontro che segnerà il destino del paese.
Il giocatore occidentale si accorgerà subito come manchi qualcosa in questo titolo. E non è un caso: questo gioco è infatti l’ultimo di una trilogia cominciata anni fa su Playstation 2 (mutilata dagli statunitensi di tutti i riferimenti storici e ribattezzata Devil Kings) e copre l’ultimo periodo di quell’epoca, dal 1597 al 1600. Tuttavia l’epoca di riferimento fa solo da sfondo e ispirazione: il condottiero che sceglieremo arriverà in fondo e farà vincere la propria fazione. Nonostante le vicende siano raccontate senza risparmiarsi momenti di stampo assurdo/slapstick in pieno “anime style”, è facile capire come la trama del tutto ne esca veramente abbozzata.



Fluido, frenetico, appagante. Capcom ha infatti riversato tutta la sua esperienza maturata nei vecchi beat ‘em up a scorrimento per progettare le esperienze belliche che ci troveremo ad affrontare. Attacco veloce e tecnico saranno i vostri migliori amici assieme alle mosse speciali Basara e la modalità Tempo da Eroe, queste ultime due subordinate al caricamento di due barre specifiche. Per farlo sarà necessario schiaffeggiare le tonnellate di nemici che vi si pareranno davanti, inanellando colpi su colpi e facendo salire il contatore, fino a raggiungere le quattro cifre. L’esaltazione procurata dalle fasi di battaglia assume così i tratti di una tanto semplice quanto esaltante corsa verso il colpo successivo in grado di tenere in vita la combo.
Dopo la scelta del personaggio ci ritroveremo in una mappa del Giappone divisa in province, dove scegliere in che luogo far avanzare le truppe e combattere la battaglia successiva. Ad ogni scontro vinto corrisponderà l’annessione del territorio conteso ai nostri domini.
Le battaglie seguono tutte uno schema consolidato: nei panni del nostro condottiero ci faremo strada attraverso orde di nemici attraverso un continuo conquistare aree o difenderle. Conquistare tutti i campi non è di solito obbligatorio, ma farlo semplifica non poco la vita contro i vari boss e mini boss in quanto la loro forza si trova ad essere direttamente proporzionale ai campi ancora sotto il loro controllo.
Terminata la battaglia e collezionati i meritati punti esperienza, torneremo alla mappa, dove prima di partire per una nuova schermaglia sarà d’uopo controllare lo stato del personaggio: il gioco infatti ha al suo interno anche una leggera componente ruolistica, coinvolgente il livellamento delle varie tecniche, il valore di potenza delle varie armi e degli accessori da implementare nei loro slot predisposti, questi ultimi acquistabili dal Bazar Basara in cambio di oggettistica reperita in campo e di un quantitativo variabile di Zenny, la valuta del gioco. Tutto questo andrà avanti fino a quando le fazioni in campo non saranno ridotte a due, che si affronteranno inevitabilmente nella battaglia di Sekigahara.



Come già sa chi ha sbirciato la scheda tecnica in fondo, Sengoku Basara Samurai Heroes è stato sviluppato sia per PlayStation 3 che per Wii. Non è quindi lecito aspettarsi delle acrobazie grafiche, ma il miscuglio riesce a risultare quantomeno piacevole. I personaggi principali godono di un buon livello di dettaglio e con animazioni veramente fluide e coerenti con il loro stile. I soldati semplici sono anche loro ben modellati, graziati insieme agli scenari da una texturizzazione veramente ottima e da una grande varietà di colori, simboli e doppiatori. Una truppa che diventa differenziata grazie ai tanti piccoli tocchi di design: i simboli dei clan sono caratteristici e storicamente accertati, i costumi precisi, le armature si rompono dopo aver subito troppi colpi. I venti eroi che si potranno impersonare invece si staccano completamente da questa “verosimiglianza”, apparendo come molto moderni, luccicanti, giovanili ed allegramente anacronistici come nella migliore tradizione anime.
Purtroppo, lo sviluppo su di un hardware non al passo coi tempi come quello Wii ha comportato molti sacrifici a livello di potenza bruta, cosa che si traduce in una cronica mancanza di massa poligonale ovunque si giri la telecamera virtuale. Gli sviluppatori hanno fatto veramente di tutto per differenziare le ambientazioni, dalla grafica alla musica, ed è una delusione che tutti questi loro sforzi debbano scendere a patti con soldati che compaiono dal nulla, alberi e catene fatti da due texture perpendicolari e infine da espressioni facciali che sembrano scolpite nel marmo tanto sono fisse.



Da un punto di vista audio la situazione è anche qui piuttosto controversa. Potremmo definirlo come un orchestrale fortemente contaminato, tanto hanno cercato di accontentare tutti. Il tono della narrazione in sé viene accompagnato da un feeling epico oggettivamente riuscito, anche se stonante con gli atteggiamenti esagerati dei protagonisti, mentre i singoli livelli giocano con sonorità di tutti i tipi, dalle drum machines ai sitar e fisarmoniche, sovrapponendole a strumenti tradizionali giapponesi. Alla fine dei conti l’insieme risulta piuttosto gradevole, anche se tutt’altro che superlativo a parte qualche tema, Ieyasu Tokugawa su tutti.
Davvero ben interpretato il doppiaggio inglese, senza voci riutilizzate e capace di sopperire almeno in parte alle mancanze tecniche del tutto, anche se considerando il contesto sarebbe stata gradita la possibilità di impostare le voci in giapponese. Traduzione in italiano di sottotitoli e testo a schermo ben fatta e senza errori di battitura.



Infine, la longevità si attesta su buoni livelli. Ciascuna campagna, completabile in un paio d’ore con battaglie di una decina di minuti intensi ciascuna, richiede di essere rigiocata più volte per riuscire a vedere tutto, complice anche i percorsi alternativi e personaggi sbloccabili, gli oggetti da trovare, gli alleati da reclutare e i tre livelli di difficoltà, tutti una passeggiata a parte quello massimo. Vi è ovviamente anche il multigiocatore a schermo condiviso, insieme al quale l’esperienza rimane egualmente godibile anche se per giocare in due serve uno televisore dalle dimensioni considerevoli.



Se è vero che i Mosou sono giochi di nicchia, questo è una nicchia nella nicchia. Raccomandarlo a tutti è impossibile oltre che sbagliato, a causa della sua natura pesantemente ancorata a canoni di gaming che ormai non hanno più ragione di esistere in un’industria orientata al mercato casalingo e non alle monetine nei cabinati. Ma il piatto, nonostante tutti i suoi limiti, risulta gustoso, divertente ed esaltante a chi ha il palato abituato. Gli appassionati dei Mosou gli diano quindi un’occhiata previa documentazione storica, anche e soprattutto considerata la difficoltà di reperire in Europa i titoli della serie concorrente Samurai Warriors.



Voto: 63/100




Scheda Tecnica

Casa Capcom | Sviluppatore: Capcom | Distributore Halifax | Formati Disponibili PlayStation 3, Wii | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 19,90 | Specifiche tecniche 8 MB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p, 1080i o 1080p | Lingua Italiano (testo a schermo, sottotitoli) Inglese (parlato) | Multigiocatore Cooperativa locale fino a 2 giocatori | Età consigliata 16+

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