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martedì 18 settembre 2012

Review - ASSASSIN'S CREED II



Per ottenere qualcosa, bisogna dare qualcosa di equivalente in cambio. Tale legge pragmatica aveva incontrato in Assassin’s Creed una realizzazione videoludica: a fronte di una delle trame fanta-storiche migliori di sempre, il gioco Ubisoft presentava una realizzazione a dir poco primitiva dal punto di vista del gameplay, risultando sì funzionante ma per nulla stimolante né vario, cosa a cui contribuiva una difficoltà volutamente blanda per evitare che sopraggiungesse il colpo mortale della frustrazione. Due anni dopo questo primo oltremodo controverso esperimento, viene rilasciato nel 2009 il seguito, intitolato semplicemente Assassin’s Creed II.


Il sequel, oltre che essere economicamente conveniente, assume in questo caso lo stato di oggettiva necessità: iniziando a due ore dalla brutale conclusione del precedente capitolo, il giocatore prende il controllo di Desmond Miles in una alquanto coinvolgente fuga dalla sua prigione negli uffici della Abstergo aiutato dalla familiare assistente Lucy Stillman, rivelatasi membro sotto copertura degli Assassini moderni. Raggiunto un luogo sicuro, Desmond rientrerà nuovamente dentro all’Animus per assumere le sembianze di Ezio Auditore, giovane diciassettenne fiorentino nella Firenze del 1476.

La trama porta all’estremo il minuzioso lavoro di fusione tra realtà storica e fittizia, giocando intelligentemente sulle “zone d’ombra” dei fatti realmente accaduti per costruirvi una vicenda di formazione prima e maturità successivamente. A fronte di un inizio tranquillo e quasi goliardico, Ezio si vedrà crollare il mondo addosso quando suo padre verrà incastrato e impiccato sulla pubblica piazza dal gonfaloniere Uberto Alberti. Aiutato dalla propria determinazione e dai numerosi personaggi comprimari, intraprenderà un missione di vendetta e di crescita che lo porteranno ad attraversare in lungo e in largo buona parte dell’Italia rinascimentale.


Nonostante le caratteristiche di base del precedente gioco siano rimaste assolutamente invariate, ci troviamo davanti ad un prodotto totalmente riprogettato dal punto di vista del gameplay. La storia viene narrata attraverso una lunga serie di missioni principali che vedranno Ezio impegnato in variegate tipologie di incarichi: addestramenti, risse, pedinare sospetti, salvare innocenti, infiltrazioni, combattimenti e, ovviamente, assassinii. A questi ultimi si giungerà solo dopo un percorso di preparazione attuato con gli incarichi precedenti, e come da tradizione, il libero arbitrio farà da padrone in quasi tutte le situazioni: si potrà sia tentare la via individuale e furtiva sia andare all’assalto a testa bassa. Quest’ultima possibilità è possibile ma non incentivata dal gameplay, reso decisamente più punitivo per quanto concerne i combattimenti. Questi ultimi si svolgeranno sempre con i nemici che attaccheranno uno per volta, ma è stato reso pressoché impossibile sopravvivere a oltranza contro le guardie, ora finalmente diversificate per competenze, dagli agili ai bruti pesantemente corazzati. Come ultima caratteristica introdotta ci sono le missioni basate sulla corsa acrobatica, che si traducono in lunghe ed appassionanti sessioni di salto ed arrampicata.

Fuori dalla trama principale potremo dedicarci ad un discreto numero di attività satellite, non tutte però indimenticabili; la prima ad essere introdotta è il sistema monetario: completando incarichi ed esplorando la città verremo ricompensati con fiorini che potremo spendere nelle tante botteghe delle città, per acquistare nuove armi, armature, medicine e via discorrendo, potenziando Ezio man mano che l’avventura prosegue e i guadagni aumentano. Un altro ottimo metodo per fare soldi è restaurare la villa di famiglia a Monteriggioni, che ci frutterà una rendita e sconti presso le botteghe.

La combinazione di tutte queste caratteristiche è notevole ma i difetti non tarderanno ad arrivare: al di là del meta-gioco di restauro le altre missioni secondarie sono tutte anonime e poco stimolanti, tese solo ad accumulare denaro, cosa di cui non avrete mai veramente bisogno, vista la sua disponibilità, generosa fino al primo terzo e poi esagerata da lì in poi. Ciò che si evince da tutto questo è comunque il grandissimo lavoro di Ubisoft Montreal di voler dare al titolo un gameplay che sia degno di tale denominazione.


Anche dal punto di vista tecnico questo gioco è più che ottimo. Le cinque città che ci troveremo ad esplorare (Firenze, Venezia, Forlì, San Gimignano e Monteriggioni) sono state ricreate con un lavoro di ricostruzione immane. Il motore grafico, migliorato e ora più che stabile, riesce a muovere su schermo masse poligonali considerevoli, tra cittadini, edifici e verdeggianti colline toscane, restituendo un colpo d’occhio semplicemente magnifico. Osservandolo più da vicino, tuttavia, diventano evidenti i sacrifici grafici che gli sviluppatori hanno dovuto fare per far muovere il tutto con sufficiente fluidità: la resa dell’acqua non è perfetta, è discreta alla vista ma artificiosa nelle reazioni, assomigliando più ad un liquido oleoso; le espressioni facciali e il dettaglio su alcuni personaggi secondari sono decisamente spogli e poco realistici, così come vi sono numerose legnosità nelle animazioni, contrastanti con quelle eccelse del protagonista. Ultimo difetto, vi sono dei piccoli errori di programmazione per quanto concerne la generazione casuale dei cittadini, che porta a ibridi grotteschi di baffuti volti maschili su corpi femminili. Girando per la città, queste cose neppure si notano, eppure dispiace vederle data la pregevolezza di tutto quello che le circonda.


Da un punto di vista del design, oltre a riproporre le variazioni cromatiche tra i diversi insediamenti ed introdurre il ciclo giorno-notte, vi è una dovizia ammirevole nell’amplificazione del sistema di arrampicata del gioco, ora elevatosi a parkour acrobatico di rara bellezza e fluidità, incentivato anche dagli appigli generosamente disseminati su ogni edificio, talvolta disposti come veri e propri percorsi con tanto di bivi. Altrettanta devozione vi è nella riproduzione dei luoghi simbolici delle varie città, sebbene la forma e le proporzioni delle stesse non corrispondano molto alle controparti reali. L’impatto generale è comunque spettacolare e girare per la città è un piacere per la mente e un divertimento pazzesco per le dita, oltre che foriero di un’atmosfera potente ed ispirata.


Anche il comparto sonoro non ha debolezze: la colonna sonora di Jesper Kyd convince di nuovo, configurandosi come un riuscito flusso di archi, bassi e chitarre elettrici ed acustici, clavicembali e soprani in italiano, sorretti da un tema portante epico. L’effettistica è di qualità, mentre il doppiaggio italiano è più che buono, intelligente nella scelta delle voci e nei termini, con poche inflessioni dialettali per motivi esclusivamente tecnici. Incomprensibile invece la scelta della traccia originale inglese di intercalare continuamente espressioni in italiano ai dialoghi inglesi (“Open this maledeta porta!”). Sebbene all’inizio siano divertenti da ascoltare, dopo un po’ il ridicolo accento italiano irrita.

La longevità è infine molto buona: con la sola trama principale si arriva facilmente alle quindici ore, volendo completare tutto se ne potranno trascorrere altrettante. Il livello di difficoltà, rimasto scialbo, acquisisce quindi un nuovo senso: non è una questione di sfida, quanto la precisa volontà e scelta di voler prima di tutto raccontare una storia, facendo riflettere, interessando ed intrattenendo.


Assassin’s Creed II centra in pieno il bersaglio. E’ un sequel perfetto, che migliora tutto quello che è stato il predecessore ripartendo da zero, attestandosi su livelli di gioco e trama profondi e variegati, oltre che su sostrati storici complessi ed ineccepibili. Il consiglio d’acquisto quindi non va solo agli appassionati ma a tutti i videogiocatori italiani, che oltre ad avere un’esperienza intensa ed appagante vedranno prendere forma sui loro pannelli televisivi una vera e propria dichiarazione d’amore a quell’epoca meravigliosa che è stata il Rinascimento Italiano.


Voto 88/100


Cavaliere Bardo 18/9/2765


Scheda Tecnica

Casa Ubisoft | Sviluppatore: Ubisoft Montreal (responsabile della parte single-player e supervisore generale), Ubisoft Singapore, Ubisoft Bucarest, Ubisoft Quebec, Ubisoft Annecy (responsabile della parte multiplayer) | Distributore Halifax | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360, PC (versione scatolata e digital delivery via Steam) | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 14,90 (PC), € 29,90 (PS3/Xbox 360) | Specifiche tecniche 1 Giocatore, 2 GB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p o 1080p | Lingua Italiano (testo a schermo, sottotitoli e parlato) | Multigiocatore Non presente | Età consigliata 18+



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