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giovedì 20 settembre 2012

Review - ASSASSIN'S CREED BROTHERHOOD



Nell’ambito dell’intrattenimento le idee, a parte alcune documentate eccezioni, hanno vita breve. E’ un incentivo a creare nuova proprietà intellettuale e a reinventarsi nella propria produzione autoriale. E allo stesso modo, capita che qualcosa di nato per occupare un posto ben preciso all’interno di un disegno più complesso finisca per constatare che ci sta stretto, che ha bisogno di più spazio.

L’idea di far uscire questo Assassin’s Creed Brotherhood ad un solo anno dal predecessore ha portato a pareri contrastanti per quanto concerne critica e pubblico. Se da una parte si voleva continuare ad approfondire una storia oltremodo coinvolgente ed elaborata, dall’altra il rischio che il giocato precipitasse nuovamente nel piattume del primo episodio rendeva quasi sopportabile aspettare un paio di anni pur di avere un prodotto degno del nome che porta. Che sia impresa riuscita o solo mero espediente commerciale, siamo qui per scoprirlo.


Ancora una volta, si controllerà Ezio Auditore da Firenze, Assassino dell’Italia rinascimentale. Assassin’s Creed Brotherhood riprende le mosse pochi istanti dopo la conclusione del precedente capitolo. Recuperata la Mela dell’Eden e tornato a casa a Monteriggioni, Ezio si accinge a godersi un po’ di quella pace agognata dopo venti anni di lotte e viaggi. Neanche il tempo di raccontare ai suoi compagni ciò che ha visto che Monteriggioni viene attaccata e distrutta nientemeno che dall’esercito di Cesare Borgia, che gli sottrae la Mela e uccide suo zio Mario sotto i suoi occhi. Comprendendo come la pace non sia ancora alla sua portata, Ezio raccatta le poche cose rimastegli e parte per Roma, deciso a demolire i Borgia e i Templari dall’interno.

La trama di questo episodio prosegue quanto iniziato con il precedente capitolo, con il netto vantaggio di essere molto meno frammentata visto il ridotto lasso di tempo coperto, solo quattro anni rispetto ai decenni precedentemente snocciolati. L’inventiva degli autori e il loro saper giocare con le vicende storiche e quelle inventate si dimostrano così più che buona; al di là degli eventi in sé, comunque, vi è una rinnovata attenzione per l’approfondimento psicologico dei personaggi, dallo stesso Ezio ai comprimari ed antagonisti, aggiungendo sale ad una trama che si degna anche di regalare un discreto cliffhanger finale.


Il gameplay riprende pressoché in toto tutte le idee ben sviluppate nel precedente capitolo: arrampicata, assassinii, pedinamenti, esplorazione libera e via discorrendo sono ancora tutti qui e funzionano alla grande. La vera novità arriva però ad un terzo della trama principale, quando Ezio ha la pragmatica illuminazione di voler trasmettere il proprio sapere: in giro per la mappa si troveranno cittadini molestati dalle guardie dei Borgia, che una volta salvati saranno ben felici di aiutarlo. Il protagonista così avrà a disposizione fino ad un massimo di dieci assistenti, da chiamare  a gruppi di tre per volta e potenziare attraverso un sistema di punti esperienza e missioni in giro per l’Europa.

La gestione della Fratellanza in questione, seppur non indispensabile e abbastanza guidata, è divertente e stimolante, oltre che molto ben bilanciata. L’intelligenza artificiale degli Assassini è buona, ma non essendo controllabili direttamente dall’utente, in molte delle situazioni sarà meglio adottare l’azione individuale. Il combattimento è stato reso più dinamico grazie all’introduzione delle catene di uccisioni, che permettono di concatenare una serie di attacchi letali l’uno dietro l’altro, rendendo la sopravvivenza in battaglia fattibile. A controbilanciare intervengono una ancora maggiore differenziazione delle guardie e la loro facoltà di attaccare ora non più una per volta, e un sistema di calcolo della notorietà molto più punitivo rispetto al passato.

Il metagioco di restauro assume in questa nuova incarnazione un respiro molto più ampio e soprattutto legato senza soluzione di continuità con il normale gameplay: sulla mappa si trovano infatti dieci torri, simboleggianti il predominio dei Borgia sul territorio. Ucciso il capitano e bruciata la torre, l’influenza templare sulla zona circostante diminuirà, consentendo ad Ezio di restaurare le strutture intorno e di percepire una rendita dalle stesse, incassabile dalle banche. A tal proposito è da segnalare come il sistema economico del gioco sia stato ricorretto e la disponibilità di denaro conseguentemente molto ridotta, rendendo più realistico il peregrinare di Ezio per la Città Eterna alla ricerca di ricordi principali, missioni secondarie e tutti i vari segreti. Ultima innovazione, i ricordi si possono ripetere quante volte si vuole.


Anche tecnicamente il lavoro svolto è ottimo. Da un punto di vista prettamente grafico i miglioramenti sono essenzialmente delle espressioni facciali finalmente convincenti per tutti, un livello di dettaglio elevato per tutti gli elementi a schermo e una rinnovata cura per i particolari, quali passanti molto più differenziati e particolareggiati, animazioni di parti mobili quali capelli e code dei cavalli molto più convincenti e un sensibile aumento degli elementi in movimento contemporaneamente. Il lavoro svolto sul motore grafico ha permesso inoltre di realizzare alcune discrete scene di massa nell’incipit, sebbene queste ultime abbiano una funzione solo estetica e non interattiva. Non mancano in tal senso alcuni difetti, quali un frame-rate ballerino in situazioni cittadine affollate e l’entrata in scena poco elegante dei filmati realizzati con il motore di gioco, oltre che difetti grafici minori quali un’acqua ancora non convincente e molte texture in bassa risoluzione per le zone erbose e i campi.

Grande circa un chilometro quadrato, Roma è l’unica città che si potrà esplorare in questo gioco. L’obbligo degli sviluppatori di doversi concentrare solo su di una città ha permesso loro di ricrearla molto più somigliante con l’originale. Sebbene piuttosto falsata nelle proporzioni, i punti di riferimento sono tutti al loro posto e rendono la riproduzione sensata, oltre che molto divertente da esplorare. Il design mantiene lo stesso feeling rinascimentale maturato un anno fa, qui oltremodo arricchito dalle abbondanti rovine dell’epoca dell’Impero Romano.

Ancora niente da dire per quanto riguarda l’audio: la colonna sonora, nonostante alcuni ricicli come il riconoscibile tema portante, è molto piacevole e mai invadente, caratterizzata da temi molto più cupi e da una predominanza dell’orchestrale sul rock e l’elettronica. Effettistica cinematografica, doppiaggio italiano ottimo, forte di tutto il cast del vecchio episodio.


La longevità, seppure non ottima, è comunque buona: concentrandosi solo sulla trama principale si chiuderà in nove ore buone, volendo completare buona parte delle attività satellite, scoprendo i segreti e rigiocando i ricordi già completati si faranno trenta ore abbondanti di gameplay. A tal proposito, Desmond sta divenendo sempre più attivo: in qualsiasi momento potremo uscire dall’Animus e farci un giro per l’ambiente, parlando con i compagni e completando qualche semplice attività esplorativa. Anche se molto utili per contestualizzare e approfondire psicologicamente i personaggi, questi interludi rimangono purtroppo solamente tali.

 Per quanto concerne il comparto multigiocatore, esso si configura come una versione semplificata del single player, presentando diverse modalità in cui bisognerà cercare un altro giocatore da uccidere, collaborare per fare punti e via discorrendo. Per ogni uccisione si otterranno dei punti in base alla qualità della stessa, che verranno poi sommati per far aumentare di livello il proprio profilo fino ad un massimo di 50. Il ritmo comunque rimane abbastanza blando, configurando il tutto solo come un’aggiunta puramente accessoria, per quanto precisamente motivata a livello di trama.

Assassin’s Creed Brotherhood riprende tutto quello che c’era di buono nel precedente capitolo, inserendolo in un nuovo contesto e arricchendolo con una nuova ma non invadente sfera manageriale e strategica, oltre che da massicce dosi d’azione. Un prodotto in sostanza più aggiuntivo che altro, ma che si dimostra imprescindibile per gli appassionati della saga e per chiunque voglia capire meglio gli sviluppi della complessa trama; è comunque consigliabile avere già giocato e finito Assassin’s Creed II per poterlo comprendere a fondo.


Voto: 81/100


Cavaliere Bardo 20/9/2765


Scheda Tecnica

Casa Ubisoft | Sviluppatore: Ubisoft Montreal (responsabile della parte single-player e supervisore generale), Ubisoft Singapore, Ubisoft Bucarest, Ubisoft Quebec, Ubisoft Annecy (responsabile della parte multiplayer) | Distributore Halifax | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360, PC (versione scatolata e digital delivery via Steam) | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 14,90 (PC), € 29,90 (PS3/Xbox 360) | Specifiche tecniche 1 Giocatore, 3180 MB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p o 1080p | Lingua Italiano (testo a schermo, sottotitoli e parlato) | Multigiocatore LAN, PSN, XBL | Età consigliata 18+


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