DISCLAIMER

In questo blog vengono espresse OPINIONI e preferenze, come tali PERSONALI e non necessariamente imparziali: e si è perfettamente liberi di farlo, essendo questo, nonostante il nome possa trarre in inganno, uno spazio personale, no profit, e gentilmente fornito da Blogger e Blogspot.
Se volete entrare e sentire il pensiero di uno dei tanti, fate pure, l'ingresso è gratuito.

domenica 8 settembre 2013

Recensione - DEAD RISING 2



La Capcom è sempre stata un’azienda che, nonostante le sue radici giapponesi, si è sempre concentrata su idee e concetti occidentali. E per certi versi, è proprio questo che le ha permesso di divenire una marca riconoscibile in tutto il mondo, fin in dai tempi dei coin-op ispirati all’etica cavalleresca. All’intenzione si è poi sommata una vera competenza, cosa che ha permesso di sviluppare serie che ancora oggi sono oggetto di culto. Una delle ultime arrivate era Dead Rising, una nuova rappresentazione dell’epidemia zombi dalle evidenti radici cinematografiche. Il successo in questo senso fu decisamente inaspettato, anche considerando il fatto che gli zombi sono da sempre cibo (ehm) da occidentali. Quattro anni dopo, il sequel. 

Il nostro si chiama Chuck Greene, ed è un pilota di moto da cross sfuggito ad un’altra epidemia scatenatasi qualche mese prima a Las Vegas. Dopo aver partecipato ad un sadico reality dove uccidere zombi in cambio di denaro contante, tutto per comprare il farmaco Zombrex alla figlia infetta Katey, si ritrova in mezzo ad un ennesimo incubo, dove dovrà avventurarsi in 72 ore di gioco (6 reali) alla ricerca di medicinali per la piccola. Inutile dire che ben presto la trama principale lo vedrà coinvolto in qualcosa di ben più grande, dove fare luce su di una cospirazione che ruota attorno ai morti barcollanti.

Siamo lontani dalla concezione seriosa di un Resident Evil o di un The Last of Us, dall’idea della portata catastrofica dell’epidemia sull’umanità; dopotutto, il contesto è ristretto e l’epidemia in qualche modo controllata. Quello che traspare di più, non solo dalla trama principale ma anche da tutta la varia fauna umana che popola il gioco, è il voler esporre tutte le idiosincrasie del mondo contemporaneo. La sfilata dei casi umani, ora priva di ingenuità grazie al trasferimento a sviluppatori canadesi, è quindi brutale, in perenne bilico tra il grottesco e il folle. Abbiamo superstiti che non si fanno salvare se non gli si portano i pacchetti frutto dello shopping, guardie giurate elevatesi a sceriffi western, postini con pacchi bomba da consegnare a chissà chi. Proprio di questi ultimi sopravvissuti impazziti si compongono tutte le varie boss-fight del gioco, in una sorta di perverso girotondo che prende e mescola tutte le piccole manie della civiltà consumistica. Che, beninteso, diventano follie solo quando non sono condivise da altri. 

Noi stessi interpretiamo un folle, per quanto lo sia a fin di bene: Chuck uccide zombi con la stessa facilità con cui pota l’erba, e diventa divertente in quanto si giustifica con l’istinto di sopravvivenza. Ogni cosa può essere raccolta ed usata come arma, e molte di esse si possono anche combinare per ottenere effetti anche più letali. Ma le armi si rompono e la salute diminuisce, e ci tocca rifornirci costantemente arraffando quel che troviamo nei giganteschi scenari. Verrà in aiuto il fatto che tutti gli oggetti tornano al loro posto una volta che l’area si ricarica, ma è una licenza necessaria per evitare frustrazione. Pressoché ogni azione in gioco ci consegnerà Punti Prestigio (PP) con cui potremo aumentare di livello il nostro uomo, fino ad un massimo di 50.

Il comparto tecnico del gioco si può definire in un solo modo: pulito. Fortune City, il nuovo fittizio paradiso dell’azzardo americano è realizzato con una cura per il particolare notevole, i personaggi sono ben caratterizzati ed espressivi, anche se alle volte fin troppo caricaturali durante i filmati. La mole poligonale a schermo è molto alta e il motore di gioco gestisce fino a un migliaio di zombi senza perdere un fotogramma. Il design invece si basa sui contrasti: quello tra i colori sgargianti degli ambienti e il rosso scuro del sangue, oppure con gli ambienti tratteggiati con parodistica verosimiglianza e i già citati oggetti che si rigenerano all’infinito. Peccato per il lunghi caricamenti.
La parte sonora è invece variegata al midollo: a musichette orecchiabili e insipide proprie di centri commerciali e negozi si alternano durante gli scontri con i boss tracce rock-metal su licenza, alle volte ripetute in maniera ossessiva con il chiaro intento di creare tensione. Cosa che non funziona in quanto Dead Rising non è horror, è critica sociale. 

Allo stesso modo, la longevità si attesta su buoni livelli: è tutto progettato per permettere al giocatore di ripetere più volte la storia, cosa tra l’altro incoraggiata molto dal gioco. I potenziamenti che otterremo avanzando di livello sono casuali, ma potremo ripetere più volte la campagna principale portandoci dietro tutti i progressi e diventando sempre più forti, fino a sbloccare i vari finali multipli e a completare tutte le piccole missioni opzionali.

Dead Rising 2 è, per usare una metafora, un nato giapponese naturalizzato occidentale, che riscopre le proprie radici originarie e le tira fuori con veemenza, sfruttando il pretesto dei morti barcollanti per scattare una grottesca foto della società americana. Per i fan è da avere senza riserve con annesso innalzamento di 10 punti del voto finale, gli altri ci pensino bene.

Voto: 70/100



Cosa funziona:
-Migliaia di zombi
-Posto gigantesco
-Una follia caratteristica e grottesca
-Trama lunga con finali multipli

Cosa non va:
-Caricamenti frequenti
-Sistema di gioco ermetico
-Punte di irrealismo notevole

Scheda Tecnica
Casa Capcom | Sviluppatore: Blue Castle Games | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360, PC | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 39,90 | Specifiche tecniche 3 GB HD, Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p o superiore | Lingua Inglese (testo a schermo, sottotitoli e parlato), Francese, Tedesco, Spagnolo, Italiano (testo a schermo e sottotitoli | Multigiocatore cooperativa online fino a 2 giocatori o competitiva online fino a 4 giocatori | Età consigliata 18+ |




Nessun commento:

Posta un commento