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giovedì 8 agosto 2013

Recensione - DYNASTY WARRIORS 8


Secondo un’idea condivisa, un sequel dovrebbe fare due cose: prendere il prodotto originario e migliorarlo in ogni suo aspetto, limando al contempo gli spigoli che inevitabilmente un’opera prima reca con sé. In inglese, il modo di dire per questo è bigger and better (più grande e migliore). Il genere Mosou agli occhi del pubblico generalista sembra non aver seguito queste direttive, ancorandosi nel corso degli anni ad un cocciuto immobilismo. Inutile dire che l’annuncio dell’uscita europea dell’ottavo capitolo, fin dall’inizio presentatoci come “l’esperienza Dynasty Warriors definitiva”, abbia destato non poco interesse. Promessa mantenuta?

Eccoci quindi a riprendere in mano uno dei classici della letteratura cinese, il romanzo epico/fantasy/storico dei Tre Regni, scritto da Luo Guanzhong. Ancora una volta, i grandi eroi sono pronti a darsele di santa ragione per avere il controllo della Cina, coinvolgendo ovviamente nel processo tonnellate di truppe-fotocopia. La caratterizzazione dei personaggi è quella classica, ovvero unilaterale e fissa su di un solo accento caratteriale, come vuole la grande tradizione universale del poema epico. La storia sarà invece raccontata attraverso 5 campagne, una per ciascun Regno (Wu, Wei, Shu e Jin) e un’altra a scenari singoli dedicata agli ufficiali indipendenti come Lu Bu. A differenza del 7, di cui questo 8 è naturale prosecuzione e miglioramento, le campagne non condivideranno più le battaglie cambiando punto di vista, ma cominceranno ciascuna da un punto diverso, in modo da coprire il momento migliore della fazione trattata. Questo rende necessario completare almeno due o tre campagne prima di avere un quadro generale accettabile di tutta la storia, cosa che aumenta la longevità; purtroppo, questa differenziazione rende il racconto molto meno coinvolgente del suo predecessore, in quanto la narrazione così collettivizzata finisce con lo schiacciare i momenti puramente epici ed esaltanti.

Su queste pagine abbiamo provato più volte a smentire la teoria dell’immobilismo di Koei, eppure siamo i primi ad ammettere che il genere conserva dei difetti evidenti. Triste a dirlo, sono ancora presenti. Il livello di difficoltà rimane basso, l’IA non esiste ed è ripetitivo. Tutte cose su cui qualunque appassionato passerà tranquillamente sopra, notando gli evidenti miglioramenti: anzitutto abbiamo una maggiore naturalezza di concatenazione dei colpi, poi sono stati aggiunti una comoda modalità Ira e un sistema di morra cinese (Cielo, Terra e Uomo) associato alle armi volto a rendere più tattico il gameplay. Sarà infatti svantaggioso combattere contro un avversario che impugna un’arma di elemento opposto al nostro. La Koei ha assicurato che le truppe sono state rese meno catatoniche rispetto all’originale giapponese, ma sinceramente non abbiamo notato chissà quale incremento del livello di sfida.


Altra modifica è la reintroduzione del sistema di crescita a livello degli ufficiali e il sistema di miglioramento delle armi, tutto mutuato da Warriors Orochi. Invece che i punti abilità acquisiremo del canonico Exp e le armi, che potremo anche acquistare e rivendere dopo ogni battaglia. Soddisfacendo predeterminate condizioni, inoltre, potremo anche apprendere delle abilità passive, da associare al nostro beniamino prima di ogni scontro.

Il cast dei personaggi, fatto tesoro delle aggiunte fatte con gli spin-off del 7, viene arricchito da un po’ di volti nuovi per ciascuno dei regni. Le aggiunte, tra cui citiamo Guan Xing e Guan Yinping, gli altri due figli di Guan Yu, Zhang Chunhua la moglie di Sima Yi e lo stratega Guo Jia, vanno a completare una rosa di ben 77 guerrieri. La cosa che stupisce a questo riguardo è che finalmente ogni scelta è assolutamente unica e presenta un parco mosse distintivo, seppur non esente da similitudini (di nuovo, Warriors Orochi insegna). A fare da ulteriore altarino di caratterizzazione intervengono gli attacchi Mosou, ora ampliati a tre per ufficiale. Sbloccabili man mano che si sale di livello, sono un po’ riciclati ma in grado di tenere la scena.

Purtroppo graficamente ancora non ci siamo. Un miglioramento c’è oggettivamente stato, tutte le ambientazioni sono state riprogettate da zero e ogni oggetto diligentemente innaffiato di ombre dinamiche e HDR, ma non si può non notare come questo sia il Dynasty Warriors meno ottimizzato di sempre: tralasciando l’ormai famoso problema del framerate su 360, gli errori nel comparto tecnico vengono rappresentati da una mala gestione delle risorse hardware, che si riflette nei caricamenti tanto lunghi da obbligare all’installazione su HD per poter ottenere una fluidità accettabile. Altre difetti simili sono una telecamera tendente ad incastrarsi negli angoli e alcuni gravi problemi di caricamento in ritardo di texture e modelli durante le cutscene realizzate con il motore di gioco. Il dettaglio generale, ad eccezione dei personaggi tutti rifiniti, dettagliatissimi e sopra le righe, è veramente irrisorio e il già citato HDR risulta addirittura controproducente quando si fanno primi piani della truppa semplice, in quanto fa risaltare le sgranate texture.

Il comparto sonoro si conferma come al solito di ottima qualità: abbiamo una nuova ondata di brani orchestrali per le fasi narrative, non indimenticabili ma non per questo brutti; per le battaglie, invece, abbiamo le solite ed esaltanti sonorità j-metal (ovvero un tipo di metal molto incentrato sulle chitarre distorte); ci sono pezzi molto ispirati da entrambe le parti, tra cui anche una canzone cantata, ma non c’è un vero e proprio tema portante e si sente.
Quella che potrebbe davvero infastidire sul serio è però un’altra questione: come è stata gestita la localizzazione. Il doppiaggio inglese, ben recitato, è eseguito solo in maniera parziale, tanto che le voci del narratore durante la modalità storia e delle varie conversazioni negli accampamenti non sono registrate, obbligandoci ad una infinita lettura dei sottotitoli. Per avere una esperienza sonora completa tocca aspettare il DLC gratuito che riabilita il doppiaggio giapponese, e siamo punto e a capo.
In un titolo che fa dell’immersione uno dei suoi punti di forza un simile taglio apparirà a molti come veramente ingiustificabile.

Abbiamo lasciato il meglio per ultimo: l’Ambition Mode. Oltre alle venti ore di modalità storia e il reintrodotto Free Mode, questa modalità ci permetterà di scegliere un ufficiale e iniziare la costruzione di un Tongquetai, un palazzo degno di un imperatore. Per farlo racimoleremo materiali, truppe ed altri ufficiali alleati attraverso battaglie di diverse tipologie ma decisamente più corte di quelle dello Story Mode, appositamente studiate per un approccio breve ma intenso. Una sorta di versione miniaturizzata di un Empires, e che siamo certi verrà riproposta anche in separata sede quando la Koei inizierà il suo canonico foraggiare di prodotti paralleli.
L’ultimo nato della serie Dynasty Warriors non delude le aspettative degli appassionati, configurandosi come un prodotto capace di coinvolgere in modo quasi totale l’utente, succhiandosi tutto il suo tempo libero. Il gameplay, funzionale e tarato al millimetro, non convincerà però i detrattori a cambiare idea, non essendo cambiato lui per primo.

Il Mosou perfetto? Verrebbe da dire di sì, ma d’altra parte un DW deve essere fluido e su questo aspetto qui si è veramente rischiato grosso. Quindi… No, ma è sempre il migliore attualmente disponibile, a pari merito suo fratello maggiore DW7 e scalzato Warriors Orochi 3.


Voto: 80/100

Cosa funziona:
-Un numero enorme di personaggi e nessun clone
-Gameplay roccioso come non mai
-Tantissimi contenuti
-L’Ambition Mode è quasi perfetta

Cosa non va:
-Graficamente arretrato
-Non ottimizzato tecnicamente
-Narrativa molto inferiore al 7
-Localizzazione fatta al risparmio





Scheda Tecnica
Casa Tecmo-Koei | Sviluppatore: Omega Force | Formati Disponibili PlayStation 3, Xbox 360 | Formato Esaminato PlayStation 3 | Prezzo € 59,90 | Specifiche tecniche 7 MB HD (10 GB se installato), Controller analogico con vibrazione, TV HD 720p o superiore | Lingua Inglese (testo a schermo, sottotitoli e parlato), Francese, Tedesco (testo a schermo e sottotitoli), Giapponese (parlato, tramite DLC gratuito) | Multigiocatore cooperativa locale o online fino a 2 giocatori | Età consigliata 16+ | Internet www.dynastywarriors8.eu |




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