Con
questo videogioco, la Squaresoft ha rischiato tutto. Un colpo di testa ai
limiti dell’inspiegabile, un secondo salto nel vuoto che sapeva di harakiri
ancora di più di quanto non fosse sembrato con il capostipite della saga. Nato
inizialmente su Nintendo 64, visto il ritardo con cui la console usciva, venne
tutto dirottato sulla PlayStation, su cui vide la luce finalmente nel 1997,
dopo tre anni dal gigantesco, insuperabile predecessore. Per la prima volta,
tra la cartuccia e il compact disc vinceva il secondo. Tre CD, una confezione
bianchissima con il logo nero e verde acqua piccolissimo sulla destra, un prezzo
triplicato rispetto al solito. Follia.
Nella
tentacolare, immensa città metropolitana di Midgard il mercenario Cloud Strife collabora con un gruppo di ribelli chiamati Avalanche, che
nell’incipit fanno esplodere un reattore della megacorporazione energetica
ShinRa, azienda che tiene sotto controllo economico e paramilitare la città.
Lontano, una misteriosa fioraia dalla lunga treccia castana e dagli occhi verdi
si aggira tranquillamente nei bassifondi.
La
trama di questo episodio non è mai stata compresa del tutto. Rinunciando alla
coralità che aveva caratterizzato il precedente testamento a due dimensioni, la
Squaresoft costruisce un intreccio di eventi tutti perfettamente collegati tra
di loro, ognuno di essi tanto indispensabile per la comprensione dell’insieme
quanto talmente numerosi da riempire un libro intero. Eventi potenti,
sconvolgenti nella loro banalità, capaci di trasmettere anche un dolore così
forte da farlo sembrare proprio vero.
La concentrazione in sé è sulla missione a metà tra la vendetta individuale e
la redenzione collettiva del gruppo di eroi che si battono contro la maligna
corporazione selvaggia della ShinRa, coinvolgendo nel frattempo tematiche
filosofiche, sociopolitiche, buddiste, metempsicotiche, mentre sullo sfondo si
agita un inquietante e ragionato miscuglio di mitologia occidentale ed
orientale. Niente di nuovo per i possessori di Super Nintendo ma terreno
completamente inesplorato agli utenti a cui ora si rivolgevano.
La
struttura ruolistica del tutto è rimasta sostanzialmente invariata. Abbandonata
la specializzazione estrema e predefinita dettata dalla natura del precedente
capitolo, ora i personaggi dovranno essere equipaggiati con le Materia, piccole
sfere da inserire nei capi di equipaggiamento, per ottenere ed utilizzare le
abilità. Le Materia stesse si potenzieranno con gli AP che si riceveranno
assieme ai soliti Punti Esperienza e alla moneta dalle battaglie. Intrecciato
con questo sistema vi è anche la significativa riduzione della gestione
dell’equipaggiamento, ora ridotto alla sola arma e all’armatura, sezione
alleggerita proprio a causa del notevole ventaglio di opzioni permesso dal
sistema delle Materia, che a conti fatti funziona a puntino senza risultare
cervellotico consentendo un approccio ragionato alle battaglie. Queste ultime,
in linea di massima, non sono eccessivamente difficili. Il fantasma della
ripetitività viene efficientemente ridimensionato dalla grande varietà di
situazioni e delicate contaminazioni di genere che si propagheranno per tutta
l’avventura (emblematica per la serie la sequenza della fuga in motocicletta).
L’ampio
spazio dei tre CD ha permesso alla Square di creare un comparto tecnico per l’epoca
davvero di spessore. Per la prima volta gli scenari sono pre-renderizzati
all’interno di inquadrature dinamiche e decisamente spettacolari, che fanno
risaltare il loro notevolissimo livello di dettaglio e creano uno speziato
sapore cinematografico assolutamente inedito per la serie. I personaggi sono
invece animati in 3D in tempo reale; anche se il loro design molto “deformed”
non piacerà a tutti sono oggettivamente discreti. Durante le battaglie il
livello di dettaglio grafico sale però esponenzialmente e i combattimenti,
grazie anche alle già citate inquadrature dinamiche, ai rinnovati effetti di
luce e animazioni rigide ma ben riuscite (si vedano in tal senso le
invocazioni) riescono a mantenere alta l’attenzione del giocatore per la
maggior parte degli incontri, anche se non mancano ovviamente alcuni nodi di
trama e missioni secondarie abbastanza stancanti e con qualche ripetitività di
fondo. Quasi perfetto il design, che abbandona del tutto gli ultimi residui di steampunk
medioevale per focalizzarsi su di un contesto decisamente più fantascientifico,
con residui che sanno di Ottocento e Novecento, sintetizzando bene la sete di
scoperta, di comprensione che alberga negli esseri umani e li divora. Difetti
sono alcuni ricicli di concetti e composizioni grafiche provenienti dal capitolo
precedente, comunque più evoluzioni di concetti che veri e propri vizi.
Il
comparto audio è di valore assoluto, grazie sempre alla memoria dei dischi
Nobuo Uematsu ora può permettersi di torchiare un’intera orchestra e lo fa
tirando fuori pezzi maestosi con qualche accento epico messo al posto giusto,
senza dimenticare melodie di rara bellezza femminile, quali l’Aeris Theme, così
come composizioni cantate in solenne lingua latina, emblematica in questo senso
la terrificante One Winged Angel. Il
gioco è reperibile solamente in Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo, ma vista
la qualità infima delle ultime tre il consiglio è di reperire la prima, l’unica
tradotta direttamente dal giapponese.
Final Fantasy VII è il secondo miglior
gioco mai sviluppato dalla Squaresoft. La sua grande immersività, la sua trama
articolata, adulta, potente ma accessibile, la grafica funzionale e puntuale e
il sistema di crescita e sviluppo dei personaggi equilibrato, oltre che la
palpabile spettacolarità che incornicia tutta l’opera, la rendono un’esperienza
da provare assolutamente, perfettamente autosufficiente e compiuta. Lasciando
perdere tutti i vari, inutili e riciclati prequel e sequel sia videoludici che
cinematografici.
Voto: 89/100
Scheda
Tecnica
Casa
Squaresoft | Sviluppatore: Squaresoft | Distributore Halifax | Formati Disponibili PlayStation, PC | Formato Esaminato PlayStation | Prezzo N.D. | Specifiche tecniche 1 Blocco su Memory Card |
Multigiocatore Non presente | Lingua Inglese | Età consigliata 11+ (ELSPA), 12+ (PEGI)
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