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giovedì 24 gennaio 2013

Recensione - FINAL FANTASY VII

Con questo videogioco, la Squaresoft ha rischiato tutto. Un colpo di testa ai limiti dell’inspiegabile, un secondo salto nel vuoto che sapeva di harakiri ancora di più di quanto non fosse sembrato con il capostipite della saga. Nato inizialmente su Nintendo 64, visto il ritardo con cui la console usciva, venne tutto dirottato sulla PlayStation, su cui vide la luce finalmente nel 1997, dopo tre anni dal gigantesco, insuperabile predecessore. Per la prima volta, tra la cartuccia e il compact disc vinceva il secondo. Tre CD, una confezione bianchissima con il logo nero e verde acqua piccolissimo sulla destra, un prezzo triplicato rispetto al solito. Follia.



Nella tentacolare, immensa città metropolitana di Midgard il mercenario Cloud Strife collabora con un gruppo di ribelli chiamati Avalanche, che nell’incipit fanno esplodere un reattore della megacorporazione energetica ShinRa, azienda che tiene sotto controllo economico e paramilitare la città. Lontano, una misteriosa fioraia dalla lunga treccia castana e dagli occhi verdi si aggira tranquillamente nei bassifondi.
La trama di questo episodio non è mai stata compresa del tutto. Rinunciando alla coralità che aveva caratterizzato il precedente testamento a due dimensioni, la Squaresoft costruisce un intreccio di eventi tutti perfettamente collegati tra di loro, ognuno di essi tanto indispensabile per la comprensione dell’insieme quanto talmente numerosi da riempire un libro intero. Eventi potenti, sconvolgenti nella loro banalità, capaci di trasmettere anche un dolore così forte da farlo sembrare proprio vero. La concentrazione in sé è sulla missione a metà tra la vendetta individuale e la redenzione collettiva del gruppo di eroi che si battono contro la maligna corporazione selvaggia della ShinRa, coinvolgendo nel frattempo tematiche filosofiche, sociopolitiche, buddiste, metempsicotiche, mentre sullo sfondo si agita un inquietante e ragionato miscuglio di mitologia occidentale ed orientale. Niente di nuovo per i possessori di Super Nintendo ma terreno completamente inesplorato agli utenti a cui ora si rivolgevano.

La struttura ruolistica del tutto è rimasta sostanzialmente invariata. Abbandonata la specializzazione estrema e predefinita dettata dalla natura del precedente capitolo, ora i personaggi dovranno essere equipaggiati con le Materia, piccole sfere da inserire nei capi di equipaggiamento, per ottenere ed utilizzare le abilità. Le Materia stesse si potenzieranno con gli AP che si riceveranno assieme ai soliti Punti Esperienza e alla moneta dalle battaglie. Intrecciato con questo sistema vi è anche la significativa riduzione della gestione dell’equipaggiamento, ora ridotto alla sola arma e all’armatura, sezione alleggerita proprio a causa del notevole ventaglio di opzioni permesso dal sistema delle Materia, che a conti fatti funziona a puntino senza risultare cervellotico consentendo un approccio ragionato alle battaglie. Queste ultime, in linea di massima, non sono eccessivamente difficili. Il fantasma della ripetitività viene efficientemente ridimensionato dalla grande varietà di situazioni e delicate contaminazioni di genere che si propagheranno per tutta l’avventura (emblematica per la serie la sequenza della fuga in motocicletta).


L’ampio spazio dei tre CD ha permesso alla Square di creare un comparto tecnico per l’epoca davvero di spessore. Per la prima volta gli scenari sono pre-renderizzati all’interno di inquadrature dinamiche e decisamente spettacolari, che fanno risaltare il loro notevolissimo livello di dettaglio e creano uno speziato sapore cinematografico assolutamente inedito per la serie. I personaggi sono invece animati in 3D in tempo reale; anche se il loro design molto “deformed” non piacerà a tutti sono oggettivamente discreti. Durante le battaglie il livello di dettaglio grafico sale però esponenzialmente e i combattimenti, grazie anche alle già citate inquadrature dinamiche, ai rinnovati effetti di luce e animazioni rigide ma ben riuscite (si vedano in tal senso le invocazioni) riescono a mantenere alta l’attenzione del giocatore per la maggior parte degli incontri, anche se non mancano ovviamente alcuni nodi di trama e missioni secondarie abbastanza stancanti e con qualche ripetitività di fondo. Quasi perfetto il design, che abbandona del tutto gli ultimi residui di steampunk medioevale per focalizzarsi su di un contesto decisamente più fantascientifico, con residui che sanno di Ottocento e Novecento, sintetizzando bene la sete di scoperta, di comprensione che alberga negli esseri umani e li divora. Difetti sono alcuni ricicli di concetti e composizioni grafiche provenienti dal capitolo precedente, comunque più evoluzioni di concetti che veri e propri vizi.


Il comparto audio è di valore assoluto, grazie sempre alla memoria dei dischi Nobuo Uematsu ora può permettersi di torchiare un’intera orchestra e lo fa tirando fuori pezzi maestosi con qualche accento epico messo al posto giusto, senza dimenticare melodie di rara bellezza femminile, quali l’Aeris Theme, così come composizioni cantate in solenne lingua latina, emblematica in questo senso la terrificante One Winged Angel. Il gioco è reperibile solamente in Inglese, Francese, Tedesco e Spagnolo, ma vista la qualità infima delle ultime tre il consiglio è di reperire la prima, l’unica tradotta direttamente dal giapponese.


Final Fantasy VII è il secondo miglior gioco mai sviluppato dalla Squaresoft. La sua grande immersività, la sua trama articolata, adulta, potente ma accessibile, la grafica funzionale e puntuale e il sistema di crescita e sviluppo dei personaggi equilibrato, oltre che la palpabile spettacolarità che incornicia tutta l’opera, la rendono un’esperienza da provare assolutamente, perfettamente autosufficiente e compiuta. Lasciando perdere tutti i vari, inutili e riciclati prequel e sequel sia videoludici che cinematografici.

Voto: 89/100


Scheda Tecnica
Casa Squaresoft | Sviluppatore: Squaresoft | Distributore Halifax | Formati Disponibili PlayStation, PC | Formato Esaminato PlayStation | Prezzo N.D. | Specifiche tecniche 1 Blocco su Memory Card | Multigiocatore Non presente | Lingua Inglese | Età consigliata 11+ (ELSPA), 12+ (PEGI)

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